Questa ricetta è di un ristoratore della Dolce Vita: Giggi Fazi.
L’ho leggermente modificata rispetto alla ricetta originaria perché ho eliminato l’aceto di vino.
Il bello di Fazi è il suo scrivere in romanesco le ricette accludendo sempre una storia divertente.
Il bel romanesco, dialetto che oramai non sento più parlare, sostituito negli anni dal romanaccio ‘nfame.
Questa ricetta si può trovare ancora in molti ristoranti della capitale. Il sughetto che si forma è di una bontà assoluta e perfetto per la scarpetta, cosa che ogni vero romano sa fare con arte.

Li calamaretti attufati

  • Tempo di preparazione: 60 minuti
  • Dose per 6 persone
  • Difficoltà: Facile

  • Ingredienti
  • 1 kg calamaretti (moscardini)
  • 100 gr pelati
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 pezzo di peperoncino
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.
  1. Preparazione
  2. Lavare e pulire i cefalopodi eliminando gli occhi, il becco e le interiora presenti nella testa.
  3. Tritare il prezzemolo.
  4. In un tegame con l’olio imbiondire l’aglio a pezzi con il peperoncino. Unire i calamaretti e bagnarli con il vino facendolo evaporare e continuando la cottura per 30 minuti buoni a fuoco dolce e coperti.
  5. Aggiungere i pelati spezzettati con la forchetta e cuocere per altri dieci-quindici minuti a fuoco dolce.
  6. Spegnere il fuoco e lasciare riposare il tutto ben coperto per una ventina buona di minuti. Salare e spolverare con il prezzemolo tritato.

Piccoli segreti per il successo del piatto:

  • Più si trita l’aglio più rilascia sapore/aroma. Se quindi si vuole solo un leggero sentore si può soffriggere intero, altrimenti lo si può tritare. Imbiondire vuol dire lasciarlo chiaro; più l’aglio si scurisce più diventa difficile da digerire.
  • I pelati devono essere di ottima qualità
  • Si sala sempre alla fine della preparazione