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Minestre e zuppe

“Se non è zuppa è pan bagnato” e “o te magni sta minestra o te butti da sta finestra” sono detti romani che ciascuno di noi ricorda in bocca ai propri nonni. Tra i piatti tipici romani ce ne sono moltissimi di brodosi e con l’utilizzo del pane raffermo.
L’acquacotta e il pancotto sono ricette invernali che riutilizzavano il pane e altri ingredienti poveri. Anche le minestre sono numerose. Una tipicità che si è andata perdendo è il battuto di lardo o guanciale con verdura o aromi preparato dalle massaie sulla battilonta e unito alle minestre per renderle più saporite.

Io adoro le zuppe e le minestre fin da piccola. Uno dei miei primi libri da bambina aveva come protagonista una burbera capellona di nome Mafalda in cui mi immedesimavo molto…tranne che nella sua avversione per questi primi piatti che scaldano la pancia e lo spirito.